Ray Perez

Intervista a Ray Perez (1 parte)

Intervista a

Ray Perez

Ray Perez

Intervista parte 1

I primi passi di Ray Perez

In questo clima così bello di Bologna, mi ricordo di quando iniziai a suonare, da piccolo, con mio padre che era il primo trombettista della banda statale, e con mia madre che era cantante, entrambi scomparsi.

Tutto inizio nel collegio San Juan Bosco perché il mio padrino era Italiano, José Angel Mottola, colui che compose la musica dell’inno dello Stato Anzoátegui (ndr: la regione di Barcelona, sua città natale, sita nell’area orientale del Paese).

Cominciai suonando la tromba, però siccome non c’era nessuno che volesse suonare la tuba (ndr: perché è molto scomoda da spostare!) strumento che per via del suo swing è essenziale nella direzione di una banda, mio padre me la affidò.

Fu così perciò che Ray Pérez iniziò la sua carriera musicale, sebbene in seguito, dopo il collegio, entrai nella scuola statale, e per un po’ non studiai la musica.

Dopo alcuni anni ripresi a studiare iscrivendomi al conservatorio di Maracaibo con il maestro Elias Nuñez Peseira e il professor Paz, un pianista che suonò con Luis Alfonso Laraya.

In precedenza, suonai nel trio Los Singers, in cui cantava Luciano Tagliolini, un Italiano giunto in Venezuela all’età di 5 anni, e suonavamo allo Show de Renny alternandoci con Mina, Luciano Sangiorgi, che mi ricordo fu nell’hotel Tamanaco nell’anno in cui la Miss Venezuela fu Susanna Agoin.

Tutto questo succedeva negli anni ’60; nello stesso hotel Tamanaco dove siete stati anche voi. E ora sospendiamo un attimo perché non vi voglio raccontare tutto subito!

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