Archivi categoria: Recensioni

Questa sezione è dedicata alle “recensioni” dei nostri collaboratori.

BUON LETTURA!

Tito Rodríguez – El Doctor De La Salsa

Le recensioni de LaSalsaVive

Tito Rodríguez – El Doctor De La Salsa

Attenzione, qui siamo davanti ad uno dei Capolavori della musica latina, eseguito da uno dei suoi maggiori interpreti newyorchesi oriundi boricua: Tito Rodríguez (Santurce, PR, 1923 – New York City, 1973).

El Doctor De La Salsa è il classico CD che non deve assolutamente mancare non solo nel raccoglitore dei Dj, ma anche e soprattutto in quello degli insegnanti di ballo; 10 canzoni tutte di splendida fattura e tutte decisamente ballabili: insomma, 18 eurini spesi benissimo! Musicalmente è uno dei dischi più “omogenei” che si possano trovare, 35 minuti che ti bevi come l’acqua (anzi, come il nettare) non solo perché – a parte un Cha Cha Chá – le rimanenti 9 tracce son tutte di salsa (di cui 7 Guaguancó e 2 Guaracha) ma anche e soprattutto perché le atmosfere qui create non si discostano molto tra un brano e l’altro; si è scritto su questo forum che Tito Rodríguez ha il velluto nella voce, e io aggiungo che il velluto ce lo mette anche in tutti gli altri strumenti, sia quelli che – come il sax – son preposti alla Melodia, e sia quelli che – come le percussioni – marcano il Ritmo: non c’è mai “rumore” nel timbro musicale di questo grande direttore d’orchestra, tutto è molto “suave”, in linea coi testi anch’essi romantici, e ciononostante tutto è molto energico e “istigativo” al ballo!

Non è casuale che questa opera fu prodotta nel ’69, ossia nel pieno della maturità artistica di questo cantante e percussionista che iniziò la sua carriera a 13 anni a Puerto Rico, per poi seguire suo fratello Johnny a New York quattro anni dopo, entrando nel Cuarteto Caney; Enrique Madriguera, Xavier Cugat, Noro Morales, Curbelo, Tito Puente, Chano Pozo, Arsenio Rodríguez e Miguelito Valdés furono i musicisti con cui collaborò fino al ’47, quando cominciò la carriera come direttore di una orchestrina subito abbandonata per poi formare nel ‘48 i Mambo Devils/Mambo Wolves/Tito Rodríguez And His Orchestra, conjunto che subito assunse la forma della Big Band e rivaleggiò al Palladium con Tito Puente nell’epoca d’oro del locale negli anni ’50: per dare un’idea del loro conflitto, basti pensare che i due non si rivolsero la parola per oltre 20 anni… per non parlare degli sfottò che Tito Rodríguez gli dedicava nelle sue canzoni tra cui la più nota fu “Avísale A Mi Contrario” fino all’ultima “Esa Bomba”, traccia 7 di questo album, una delle due Guaracha qui presenti.

A tí te han dicho payazo/ Que él que se va no hace falta/ Y tú sigues diciendo/ Que eres nomber one
Esa bomba/No la quieren en San Juan Esa bomba/No la quieren en San Juan
Pasan los años, los años, los años/Y tú, siempre lo mismo…

Dopo cover di successo come Cuando Cuando e Inolvidable (un bolero del pianista cubano Julio Gutiérrez il cui titolo divenne il suo nickname) e dopo collaborazioni con La Playa Sextet, Israel Cachao Lopez ed alcuni artisti jazz (in “Live At Birdland”), stressato dalla gestione operativa ed amministrativa di 14 orchestrali, Tito sciolse nel ‘66 il gruppo con l’intento di lavorare in tv e – dopo uno sfortunato intermezzo a Las Vegas – si trasferì nella sua terra natìa dove però “El Show De Tito Rodríguez” trovò l’ostilità di molti conterranei, i quali lo accusavano di “aver rinunciato alla sua cultura nativa abbracciando quella americana”; in seguito fece tappa in Florida per un altro programma in lingua spagnola, ma nel ’68 decise di tornare a New York, la sua vera casa, col progetto di fondare la sua discografica (la TR Records Inc.) e scoprendo amaramente di avere contratto la leucemia: dopo tre (o sei?) album autoprodotti (di cui l’ultimo con Louie Ramírez) e un mese dopo l’ultimo concerto tenuto con Machito al Madison Square Garden, Pablo Rodríguez Lozada – di padre dominicano e madre cubana – morì nell’inverno del ’73.
Tornando al disco, di cui non riesco a esprimere la mia canzone preferita (son tutte bellissime!), chiudo con alcune parole della traccia 2.

En El Balcón – (D.R)

Recuerdas tú/Aquella tarde gris/En el balcón, aquel/Donde te conocí Yo te miré/Y en un beso febril/Que nos dimos tú y yo/Sellamos nuestro amor Recuerdas tú/La luna se asomó/Para mirar feliz/Nuestra escena de amor Hoy ya no estás/Y lleno de dolor/Muy solo en el balcón/Sufrido por tu amor Hoy ya no estas/Y lleno de dolor/Muy solo en el balcón/Sufrido por tu amor Tu volverás/Lo dice el corazón/Porque te espero yo/Colmado de ansiedad Y me darás/Tu amor igual que ayer/En el balcón, aquel/La luna brillará Y me darás/Tu amor igual que ayer/En el balcón, aquel/La luna brillará Recuerdas tú/La noche que te ví Yo me acuerdo, Mi Cosa Rica/De aquel beso que te dí/Que te dí Recuerdas tú/La noche que te ví Que no me llores, no me llores Mi Mulatica/Tu sabes que yo soy de tí/De tí Recuerdas tú/La noche que te ví Yo quisiera, Mi Cosa Buena/Estar siempre junto a tí/Sólo a tí Recuerdas tú/La noche que te ví

Che altro aggiungere? Highly Recommended!

Track list:

  1. Buenas Noches Che Che
  2. En El Balcón
  3. El Doctor del Amor
  4. Hay Craneo
  5. El Hueso De María
  6. El Vive Bién
  7. Esa Bomba
  8. La Ley Del Guaguancó
  9. Llora Timbero
  10. Preludio En Ritmo

By Claudio “Claude”

Letto qualche vaccata? Correct any entry? Dillo al Claude

Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia, al Salsafestival 2015 di Zurigo

Salsafestival Zurigo: Grande successo per Ray Perez, Teo Hernandez e Los Dementes de Italia!

Si è concluso con un grande successo di pubblico e con tanti applausi e commenti positivi nei social network, il concerto di Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia al Salsafestival 2015 di Zurigo.
Gli organizzatori, Gianluca e Patricia Petrolo, hanno dato vita ad un congresso che ormai è diventato un punto di riferimento per tutte le persone che amano la salsa a livello mondiale.
Ed è grazie a loro se abbiamo potuto portare di nuovo Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes in Svizzera, dopo il primo congresso a Ginevra del 2009.

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“Sono stati 3 giorni incredibili, rivedere Teo Hernandez e Ray Perez assieme ai musicisti Los Dementes de Italia, in una cornice meravigliosa come quella del Salsafestival e della bellissima città di Zurigo! Voglio ringraziare a nome di tutta l’orchestra Gianluca Petrolo e Patricia Petrolo per la professionalità nonchè gentilezza con la la quale ci hanno trattato per tutto il periodo del festival. Organizzando anche io con mio fratello Max Chevere so cosa vuol dire e loro sono stati impeccabili.

Tommy Salsero con i Los Dementes de Italia, Ray Perez e Teo Hernandez
Tommy Salsero con i Los Dementes de Italia, Ray Perez e Teo Hernandez

Voglio ringraziare anche Luis Gutierrez che ci ha accompagnato in giro per Zurigo, anche lui persona squisita. E’ stato bello poi rivedere tanti amici dj da tutta Europa, con cui avevamo collaborato in passato (non faccio i nomi perchè non vorrei dimenticarne qualcuno) sappiate che Ray vi ringrazia tutti per l’amore che avete per la sua musica, e prossimamente avrà una grande sorpresa per tutti voi. Poi gli amici italiani che sono stati presenti in massa, un grande abbraccio da Ray per tutti voi. Un consiglio a tutti gli amanti della natura, visitate la Svizzera in treno, ne vale la pena…è una terra bellissima! Grazie per tutto quanto ed alla prossima! Dementes para siempre!”.

Tommy Salsero

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Moliendo Cafe, Ray Perez, Teo Hernandez y Los Dementes de Italia

“Rompelo” Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia – Salsafestival Zurigo 2015

“Vengo de Oriente” Ray Perez, Teo Hernandez e i Los Dementes de Italia – Salsafestival Zurigo 2015

Ricordiamo la formazione dei Los Dementes de Italia:

Ray Perez: Piano, voce
Teo Hernandez: voce
Horst Gasser: timbales
Tullio Sartori: congas
Davide Lanzarini: basso
Federico Guarneri: bongo
Renato Pignieri: trombone
Francesco Bucci: trombone

La stampa svizzera:

La notizia su Ray Perez pubblicata da "Ticino News".
La notizia su Ray Perez pubblicata da “Ticino News”.
Amor y Control, LaSalsaVive @ San Valentino, Don Chisciotte (Galliera - Bo), 14 febbraio 2015

Amor y Control, 14 febbraio 2015, Donky

Io e Max Chevere siamo rientrati alle 6 del mattino dal Don Chisciotte….abbiamo chiuso alle 4….e mi riprendo solo ora….volevo dire solo GRAZIE. Ora che viviamo al mare e siamo lontani dai nostri vecchi amici e amiche emiliani,ritornare è qualcosa di ancor piu’ speciale. Rivedere tutti voi è qualcosa che va al di la’ del semplice ballo. E poi tutti gli amici del Veneto,Toscana,Liguria,Lombardia, e scusate se dimentico qualcuno..Grazie ai due matti Andrea Melloni e Samuele Melloni detto vampiro, per l’accoglienza e le risate, e ai nostri due infaticabili DJ Fabio ElBarriodj Bindelli e Marco Angelo della Marca per la musica. Poi Una Nessuna Centomila cofondatrice de Lasalsavive ed Emanuela Tavano per il supporto continuo alla causa della salsa buena.

Tommy Salsero

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Spanish Harlem Orchestra: uscito il nuovo disco

Lo scorso 16 settembre è uscito il nuovo disco della Spanish Harlem Orchestra già disponibile presso Itunes.
L’album comprende i seguenti brani:

1.Latinos Unidos 4:56
2.Caribe Soy 5:03
3.Escucha Mi Son 6:03
4.Bravo Yo Soy 5:16
5.Canción 5:24
6.Boogachason 5:45
7.This Is Mambo 5:18
8.Así Se Vive 5:48
9.Dulce Compañera 5:44
10.La Princesa 6:37
11.Que Linda Son las Latinas 5:14
12.You and the Night and the Music (feat. Chick Corea & Joe Lovano) 5:20

Latinos Unidos:

Dall’anteprima si percepisce un lavoro veramente molto interessante ed in particolar modo la seconda canzone dell’album “Caribe Soy” si preannuncia come una hit nelle sale da ballo.
Tutti i brani sono stati scritti da Oscar Hernandez  già conosciuto come pianista, arrangiatore e direttore musicale di Ruben Blades oltre che per aver collaborato con alcune fra le più famose stelle del panorama salsero come Tito Puente e Celia Cruz.

Molto interessanti i lavori del dietro le quinte dalla regia mixer:

Per finire ricordiamo i musicisti che compongono l’orchestra:

Oscar Hernandez – piano
Ray de la Paz – voce
Marco Bermudez – voce
Carlos Cascante – voce
George Delgado – congas
Luisito Quintero – timbales
Jorge Gonzalez – percussioni
Gerardo “Jerry” Madera – basso
Mitch Frohman – sax / flauto
Reynaldo Jorge – trombone
Doug Beavers – trombone
Hector Colon – tromba
Manuel “Maneco” Ruiz – tromba

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LaSalsaVive: 11 anni e non sentirseli…

10 settembre 2004 … sembra ieri ma in realtà sono già passati 11 anni.

Sabato 13 settembre 2014 abbiamo festeggiato per l’undicesima volta il nostro compleanno e da quella prima volta tante cose sono cambiate ma una è rimasta sempre immutata in tutti noi: la voglia di condividere una grandissima passione per la musica e per il ballo.
Ogni volta le emozioni sono indescrivibili, la tensione affiora fino all’ultimo secondo ma appena parte la musica tutto diventa facile, quasi scontato.

I volti sorridenti delle persone che arrivano da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero sono la miglior risposta ad ogni dubbio che inevitabilmente ti prende ogni qual volta devi organizzare un evento di questa portata.
Per questo dopo undici anni abbiamo ancora tanta voglia di fare con tante idee da mettere in pratica, perchè la cosa più bella di tutto questo è proprio il veder volti felici e soddisfatti che ti chiedono di sbrigarti a fare un nuovo evento!

Il compleanno al Don Chisciotte è diventato un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di MUSICA e di BALLO, indipendentemente dai generi musicali proposti che spesso vengono etichettati in una sbrigativa e generica descrizione: “salsa classica”.
C’è chi ama il GUAGUANCO, chi la GUAJIRA, chi il MAMBO, chi la SALSA, chi il CHACHACHA, chi la GUARACHA e potremmo andare avanti a lungo, alla fine quel che conta è che tutti siano felici per aver potuto vivere una notte che è fatta di musica di grandissima qualità ma anche di emozioni, di persone, di amici, di voglia di condivisione di un grande amore per il ballo.

Tutto questo per noi è LASALSAVIVE e se ogni anno siamo qui lo dobbiamo solo a tutti questi “ingredienti” che ci permettono di far vivere questo sogno che nasce nel 2003 con un forum e che inizia a prendere forma nel settembre del 2004.

Per finire i ringraziamenti: non potrei nominare le tante persone che ci hanno sostenuto in questi anni perchè sono tante e non vorrei MAI dimenticare qualcuno, tanto loro lo sanno, anche perchè erano in gran parte presenti sabato scorso, poi i mitici Andrea e Samuele del Don Chisciotte, persone grazie alle quali tutti questi progetti sono potuti diventare una splendida realtà, e per finire due angeli custodi che hanno creduto in questo progetto e con i quali abbiamo dato vita al forum dal quale è nato tutto: La Chica e il fratellone Tommy Salsero.

Arrivederci al 12 compleanno LaSalsaVive… settembre 2015.

Ecco i primi video:

Ecco alcune foto:

Clicca qui per vedere tutte le foto dell’evento:

https://www.lasalsavive.org/portale/foto/lasalsavive-org/

Una notte al Palladium 7

Una notte al Palladium 7 – Don Chisciotte (Galliera) – 5 aprile 2014

Ancora una volta il Palladium si è confermato un evento tra i più belli che abbiamo realizzato e fra quelli che hanno dato le maggiori soddisfazioni in assoluto.

Ricordo ancora la prima volta nel 2008 al Vallereno, locale storico bolognese che oggi non esiste più…erano altri tempi e tentare di fare un notte dedicata al mambo e al chachacha era francamente abbastanza difficile da pensare, eppure…
Oggi festeggiamo la settima edizione e tante imitazioni, quindi, che dire?Che siamo felici di essere qui!
E ringraziamo ancora una volta Andrea e Samuele del Donky per darci la possibilità di divertirci insieme a tutti voi, amici giunti dalle parti più disparate d’Italia per vivere una notte diversa, una notte magica che riporta la mente indietro nel tempo.
Grazie anche ai mitici dj Tito “El Cacimbo” e Paolo El ChinoDj per l’ottima selezione musicale e grazie al fratellone Tommy Salsero perchè insieme non ci ferma nessuno. E’ sempre bello rivedere alcune persone, ancor più bello farlo con la musica che amiamo…per finire chiudo con un pensiero che scrivo nel vento e lancio nel cielo…due anni fa dopo un Palladium cambiarono alcune cose nella mia vita, quello fu un ritorno a casa fatto di momenti tristi ma inevitabili, oggi torno nella mia nuova casa, a Misano, e il sapore è dolce, sereno, fatto di tanti progetti e di un nuovo cammino che ho tanta voglia di iniziare…ci vediamo al Palladium 8 per il prossimo racconto di questa favola fatta di persone, esperienze, musica e amore.

Una notte al Palladium 7
Una notte al Palladium 7

Clicca qui per vedere le foto dell’evento “Una notte al Palladium 7”!

Ecco il primo video!

Ed ecco anche il secondo!

L'arte di insegnare, il nuovo libro di Enzo Conte

L’arte di insegnare, esce il nuovo libro di Enzo Conte

di Enzo Conte

Cari compagni di viaggi,
ho il piacere di annunciarvi l’uscita del mio quinto libro “L’Arte di Insegnare
Si tratta di un innovativo manuale rivolto, non solo ai Maestri di ballo o a quelli che magari aspirano un giorno a diventarlo, ma rivolto anche agli allievi più curiosi che proprio attraverso la lettura di questo libro potranno capire meglio le loro difficoltà di apprendimento, oppure la difficoltà, ad esempio, di entrare a far parte di gruppi che in teoria dovrebbero essere aperti ma che di fatto, molte volte sono estremamente selettivi…

Era molto che volevo scrivere un libro sull’arte di insegnare. E lo volevo scrivere non perché mi consideri un grande maestro, tutt’altro!!!… Proprio la consapevolezza dei miei limiti, la certezza di avere ancora molto da imparare e tanto da sperimentare, mi ha spinto ad affrontare questo impegnativo progetto.
Sono partito alla volta di un sofferto viaggio interiore, con la precisa intenzione di mettere le mie esperienze, le mie conoscenze, come le mie scoperte, al servizio degli altri. Tutto ciò col fine di aiutare i miei colleghi o gli aspiranti maestri a non ripetere i miei sbagli, ad apprendere, semmai, da essi.

L'arte di insegnare, il nuovo libro di Enzo Conte
L’arte di insegnare, il nuovo libro di Enzo Conte

I pochi manuali di ballo oggi esistenti, si concentrano infatti solo su “che cosa insegnare”. Provano a dare qualche accenno storico, spiegano i passi fondamentali, magari le figure più comuni, ma nessun autore, finora, si è mai posto il problema su “come insegnare e, soprattutto, come farlo nella maniera più produttiva possibile!”.
Spinto dalla mia inesauribile sete di conoscenza, ho cominciato ad approfondire le teorie psicologiche di grandi luminari come Linzey, Hall e Thompson; l’opera di illuminati pensatori come Osho o di grandi studiosi della psiche umana come Goleman, Lowen o Wan Dyer. Ho intrapreso poi lo studio della PNL (scienza creata da Richard Bandler e John Grinder) ed approfondito le teorie di grandi “motivatori” come Anthony Robbins ed Eric Paz de La Parra o di grandi “comunicatori” come Lair Ribeiro .

La cosa che però mi ha più colpito è che, tra tutti i saggi ed i libri letti, non ho trovato nessuno studio pensato specificamente per i maestri di ballo. Un vuoto davvero inspiegabile, proprio in considerazione dello straordinario successo che la danza ed il ballo sociale hanno goduto negli ultimi anni!
Il compito che oggi mi prefiggo non è quello di spiegarvi “che cosa insegnare” (quello, semmai siete voi a doverlo sapere!), cercherò, al contrario, di illustravi “la maniera più efficace per rendere semplice, accessibile e vincente la vostra didattica come la vostra comunicazione…”
Questo manuale vi metterà in guardia dai pericoli che incontrerete nel vostro cammino, vi aiuterà a non cadere in inutili tranelli, a capire meglio voi stessi come gli altri o, più semplicemente, i motivi per cui troppe volte non riusciamo a conseguire i risultati che ci proponiamo…

Oggi, molti maestri, seppur competenti, non riescono ad ottenere il successo che meriterebbero.
Come mai succede questo? Succede perché compiono in partenza tre errori fondamentali:
1°Non sanno come apprendono i loro allievi.
2°Non sanno come trasformare le “competenze” in “capacità”.
3°Antepongono le proprie priorità a quelle degli allievi.

In questa epoca travagliata, il successo di un maestro (è duro ammetterlo), più che con la competenza e la capacità, ha spesso a che fare con le leggi di mercato, con quella orribile parola, “marketing”, che è la peggiore nemica dell’arte in generale. Per avere successo non basta più conoscere bene la propria materia. Bisogna al contrario offrire un prodotto invitante che risponda appieno alle esigenze del mercato. Ed è necessario saperlo offrire, creando le situazioni ideali per promuoverlo.
Quello del ballo di coppia è, d’altra parte, un mondo assolutamente particolare, dove le esigenze di socializzazione, spesso, superano di gran lunga gli aspetti coreutici o artistici (non a caso si chiama “Ballo Sociale”).
Oggi diversi maestri di ballo hanno successo non per merito delle loro qualità didattiche, ma perché sono degli abili venditori. Venderanno pure illusioni, ma sicuramente le vendono molto bene! E ci riescono non solo perché sono abili, ma perché sono capaci di approfittare delle carenze di quei maestri, magari bravissimi dal punto di vista tecnico, ma assolutamente digiuni di marketing, di psicologia, di Programmazione Neuro Linguistica o di gestione dei gruppi.

Ecco perché questo manuale si trasformerà di volta in volta nel vostro migliore alleato. Vi consiglierà nuove strategie, vi aiuterà ad ampliare le vostre conoscenze, a colmare le vostre carenze, ottimizzando al massimo le vostre potenzialità. Sarà un consigliere discreto, talvolta anche un invadente grillo parlante, ma sicuramente non vi mentirà, non vi illuderà. Vi rammenterà, al contrario, la cosa giusta al momento giusto, indicandovi la via più semplice per diventare, un giorno, non solo un maestro di successo, ma anche una persona capace di generare a sua volta “l’arte della maestria”…

“Quando l’insegnamento va’ oltre, la conoscenza prende vita!…”
(letto su un muro di una favela di Rio de Janeiro)

E’ possibile ordinare il mio nuovo libro direttamente sul mio sito:
www.enzoconte.it

Abrazos
Enzo Conte (25 anni d’amore con la salsa)


Altri articoli di Enzo Conte…

Concerto di Cheo Feliciano a Milano per il Festival LatinoAmericando 28 Giugno 2008

A cura di Tommy Salsero

28 Giugno 2008

A distanza di cinque anni ritorna al festival Latinoamericando un cantante che non ha bisogno di presentazioni: Cheo Feliciano.
Diversamente dall’ultima volta, in cui Cheo aveva suonato con i Mercado Negro, in questa occasione si presenta con la sua orchestra, più qualche inserimento di musicisti locali, come il bassista italiano che si è distinto per l’ottimo tumbao.
Diretti dal grande chitarrista e arrangiatore Luis Garcia, che oramai accompagna Cheo da tanti anni, il gruppo si compone di una sezione ritmica tradizionale con congas,timbales, bongò e campana, basso elettrico, piano elettronico Roland ed una sezione fiati composta da due trombe, due tromboni e un sax baritono.
Alla voce il grande Cheo Feliciano supportato da due coristi.

Ma veniamo al concerto.
Tutta piena finalmente, la piazza antistante il palco, che vedeva prevalere le presenze dei colombiani e peruviani.
Ci avevano detto che aveva un calo di voce, ma questo si è sentito solo in pochissimi momenti e da grande professionista ha portato a termine il concerto alternarnando sapientemente boleros (come la splendida “Amada mia”) a salse travolgenti.
Del resto Cheo è uno dei massimi esponenti del Bolero a dimostrazione della sua voce duttile e versatile in ogni genere come solo ai grandi è possibile, vedi anche Ismael Rivera, Beny Morè, Tito Rodriguez, ecc.

Il concerto ha toccato diverse epoche cominciando dagli inizi con Joe Cuba a suon di pachanga con il brano “A Las Seis” dove il nostro ha improvvisato alcuni passi di pachanga alla bella età di 73 anni!

Cheo Feliciano – A las seis

In questo brano e nei successivi due l’orchestra prende le misure e le trombe cominciano a scaldarsi, mentre anche il fonico migliora e riesce a dare piena potenza all’amplificazione mettendo in evidenza la sezione fiati che appariva sbilanciata nella prima fase del concerto.

Dopo una splendida introduzione nella quale ha raccontato di come Joe Cuba l’abbia portato al successo, si passa a grandissima richiesta a “El Raton”, apparso nel disco del 1964 Hangin’ Out del sestetto di Joe Cuba.

Splendido il botta e risposta tra pubblico e Cheo e altrettanto bello l’assolo di Luis Garcia al tres, strumento in cui è uno dei massimi virtuosi al mondo.

Cheo Feliciano – El Raton

Si arriva quindi all’epoca della collaborazione con Eddie Palmieri, che segue la separazione da Joe Cuba, con un paio di brani tratti dal bellissimo “Champagne” del 1969, disco registrato assieme al grande Cachao Lopez.

Splendida la versione di “Busca Lo Tuyo”, dove il bravissimo pianista Alex si lascia andare ad un assolo da antologia: riprendendo le linee guida dell’assolo originario di Eddie Palmieri nella seconda parte accende il pubblico con ribattute nello stile di Michel Camilo con la mano destra e alternando la mano sinistra in controtempo!

Cheo Feliciano – Busca lo tuyo

Si arriva al periodo di maggiore successo da solista di Cheo, quello con il grande Tite Curet Alonso, che davanti al pubblico definisce il più grande autore di salsa! Tra i brani veramente splendida la versione di “Los Entierros” tratto da “Estampas” del 1979 e senza parole la stratosferica “Anacaona”, con un altro grande assolo del pianista.

Cheo Feliciano – Anacaona

Alla fine come bis richiesto a gran voce, il grande Cheo si congiunge idealmente al più amato cantante della storia della Salsa…Hector Lavoe.

A colui al quale era stato vicino nel periodo della droga, dedica l’ultima meravigliosa canzone: Todo tiene su final.

Anche questo pezzo magistralmente interpretato da Cheo deve una buona parte della resa, come tutti i brani proposti al concerto, a colui che da tanti anni cura i suoi arrangiamenti, ovvero al virtuoso della chitarra Luis Garcia.
Luis ha riarrangiato tutti i pezzi, rispettando l’originale ma aggiungendo il suo punto di vista con sofisticate armonie, sostituendo accordi e modificando alcuni stacchi per i fiati, ecc.
Bellissimo ad esempio il montuno nuovo di zecca per Todo Tiene Su Final.

Cheo Feliciano – Todo tiene su final

Vengono lanciate sul palco magliette con il volto di Hector Lavoe che non mancano mai ad un concerto dove ci sono i latini, che la storia della salsa la conoscono molto bene…

Grazie ancora alla gentilezza di Cheo per l’intervista, al servizio stampa e al Festival Latinoamericando che da tantissimi anni si adopera per portare questi straordinari mostri sacri della musica latina nel nostro paese.

Clicca qui per leggere l’intervista fatta a Cheo Feliciano durante il Festival Latino Americando 2008

Si ringrazia l’organizzazione del Festival Latino Americando

Charanga La Contundente

Charanga La Contundente: da Medellin con sabor cubano

di Max Chevere

Era da tempo che non ascoltavo una canzone tanto coinvolgente e al tempo stesso suonata allo stile “viejo” come “El Solar de Bertha” della Charanga La Contundente.
La Charanga La Contundente ci fa tornare al suono delle “Charangas” cubane ma non solo, come ci spiegano sul loro sito web, la loro proposta musicale è basata principalmente sui ritmi afro-antigliani come: il Son, la Pachanga, il Danzon, il Guaguanco, la Guajira, il Songo, il Cha cha cha e il Bolero fra gli altri.

Charanga La Contundente
Charanga La Contundente

Con “El Solar de Bertha” ci riportano indietro negli anni ma lo fanno mantenendo un gusto musicale fresco e moderno, un misto di sabor antico e recente che è perfettamente equilibrato e che ci fa venir voglia di andare subito a ballare!

Altre canzoni tratti dall’ultima produzione della Charanga La Contundente:

Ed ecco alcune cover realizzate dalla Charanga La Contundente:

Integranti:

Mónica Hurtado (Violino):
Laura Castrillón (Violino)
Hernán Montoya (Piano)
Oscar Andrés Gómez (Timbales)
César Restrepo (Voce Leader e Guiro)
Alex Londoño “Chumby” (Tumbadoras)
Esteban Pajon
(Tres cubano)
Alexis Gaviria (Flauto e Cori)
Erwin Renaldy Ramírez (Voce e Basso)

Info sito web dell’orchestra Charanga La Contundente

Viaggio a Panama: incontro con Francisco Buckley in arte “BUSH Y SU NUEVO SONIDO”


Ci aspettano 13 ore di viaggio per la nostra vacanza.
Bolzano Monaco, Monaco Atlanta, Atlanta Panama City.
Siamo appena arrivati, ma il freddo di Bolzano è già un ricordo lontano; l’impatto con la città di Panama è molto positivo, ma noi questo lo sapevamo già: infatti entrambi parliamo bene spagnolo, entrambi amiamo i climi caldi, la cultura e la musica latinoamericana e ovviamente la salsa. Insomma, ci sentiamo subito a casa…….

Prima di partire Oreste ha parlato con alcuni amici e so che abbiamo delle missioni da compiere: cercare dei dischi che in Italia non si trovano e comprare un libro scritto da un musicista di nome Bush.
Entrando nella prima libreria scopriamo subito che il libro non è così facile da trovare, nemmeno a Panama: è un libro per intenditori, non è un prodotto commerciale a larga diffusione, dobbiamo cercarlo in una libreria che abbia una più marcata sensibilità storico culturale. La nostra ricerca ci porta in via España e sembra che questa volta la libreria sia quella giusta.
Dietro il bancone ci sono due uomini e una signora formosa che in un primo momento rimangono stupiti che una coppia di turisti italiani cerchi proprio quel libro.
In un attimo l’atmosfera diventa famigliare: ci dicono orgogliosi e fieri che la loro libreria è l’unica ad avere il libro che cerchiamo e che l’autore, il musicista Bush, lì è uno di casa e che noi siamo proprio nel posto giusto.

Quando Oreste spiega la sua passione per la musica e che gli piacerebbe incontrare Bush di persona, subito la signora dice che tutti i giorni alle ore 17.00 egli va in un Bar che si chiama Minimax.
Oreste è felice e stupito per aver ottenuto con tanta facilità un’informazione così preziosa, ma a quel punto succede qualcosa di ancora più sorprendente e straordinario: uno dei due uomini si rivolge alla signora formosa e dice: “Dai chiamalo!” lei è un pò perplessa, non sa che fare, probabilmente anche se lo conosce teme di disturbarlo.” Chiamalo, chiamalo!”
Questa volta l’esortazione convinta dell’uomo toglie dagli impicci la signora. “Ciao Francisco (Bush), come va? Ho qui in negozio una coppia di italiani appassionati della tua musica…”.
Dopo un pò di convenevoli la signora porge il telefono a Oreste. E’ un po agitato, ma l’emozione del primo impatto si scioglie in un attimo. Adesso sento la sua voce tranquilla, i due parlano di musica naturalmente e ormai sembrano vecchi amici. Quando Oreste chiude la telefonata un sorriso entusiasta gli dipinge il viso e mi dice che Bush ci ha invitato al concerto dei suoi figli, ma che prima vuole conoscerci di persona!

Il giorno dopo ci viene a prendere in albergo: è un uomo sulla sessantina molto distinto e cordiale, sia io che Oreste abbiamo la sensazione di aver incontrato un vecchio amico, c’è un clima di rilassata confidenza che lo stesso Bush sottolinea dicendo che tra di noi scorre un’energia positiva.
Ci porta nel suo Bar preferito, il Minimax, ci sediamo a un tavolo e com’è ovvio che sia Oreste e Bush hanno tante cose da dirsi.
Lui ci spiega che adesso è in pensione e che prima faceva il contabile, non suona più, ora dedica tutto il suo tempo alla scrittura del secondo libro e segue i suoi tre figli, come lui musicisti.
Proprio stasera c’è un loro concerto al quale naturalmente siamo nuovamente invitati. Il nostro amico ora si guarda intorno e si accorge che in un’altro tavolo sono seduti i suoi amici. E’ una banda di vecchietti vispi ed energici che discutono vivacemente sull’origine della salsa! Il tavolo è diviso in due fazioni: quelli che sostengono che la radice della salsa sia portoricana e quelli che sostengono che sia cubana. Io e Oreste rimaniamo stupiti e divertiti da questo fervore intellettual-musicale e ovviamente interveniamo nel dibattito.

Ora Francisco vuole portarci a casa sua, vuole che conosciamo i suoi figli. Durante il tragitto in macchina Oreste gli regala uno dei suoi dischi di salsa, quella che si ascolta in Italia che Bush inserisce immediatamente nell’autoradio rimanendone entusiasta.
Arriviamo in una bella casa, semplice ma spaziosa ed egli ci presenta due dei suoi ragazzi, Francisco Jr. e Andrés, entrambi sono percussionisti e hanno studiato musica in Costarica, Francisco Jr. suona anche il vibrafono.
Tutti sembrano essere molto felici della nostra presenza e soprattutto stupiti che la musica di “Bush y su nuevo sonido” sia conosciuta anche in Italia. Con loro passiamo una giornata davvero speciale chiacchierando e guardando video di musicisti percussionisti dai quali Oreste cerca di capire qualche segreto.
Francisco Jr. esprime tutto il suo orgoglio per il padre dicendoci che Bush nei anni migliori suonava il timbal con grandi musicisti quali Eddie Palmieri e Bobby Valentin.
E’ tardi e noi dobbiamo andare. Stasera c’è il concerto.

Entrambi vestiti eleganti entriamo in una taverna molto “in” del “Casco viejo” nel centro storico della capitale. I ragazzi sono pronti per suonare e Bush ci presenta anche il terzo figlio Rodolfo e il resto dell’orchestra.
Il suono degli strumenti accompagnati da una voce carismatica riempie il locale: è “son cubano” alternato da canzoni tratte dal repertorio di “Ismael Rivera”.
Io e Oreste ci godiamo la serata concedendoci anche qualche ballo. Quando torniamo nell’albergo sappiamo entrambi che la nostra vacanza non poteva incominciare in un modo migliore. Domani partiremo per visitare il resto del paese.

Durante i venti giorni successivi Oreste e Bush sono rimasti sempre in contatto telefonico, egli ci ha fornito indicazioni preziose sui luoghi più interessanti e meno conosciuti del paese. Visitando Panama abbiamo spesso ripensato al nostro incontro con Bush, un personaggio che pur avendo contribuito a scrivere la storia della salsa, è rimasto una persona umile, semplice e capace di dare a due sconosciuti un’accoglienza calorosa e sincera.

Michela e Oreste
Bolzano Panama, gennaio 2007