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Dedicato un busto alla carriera di Roberto Roena

Dedicato un busto a Roberto Roena

A cura di Patricia Vargas Casiano

Roberto Roena sarà il primo salsero a ricevere un busto in vita, nella Plaza de los Salseros, a Santurce, Portorico.

Domenica 12 settembre si è infatti svolta una grande festa nella quale è stata scoperta la statua in bronzo, che è posizionata insieme ad altre sculture di artisti salseri come Rafael Cortijo, Ismael Rivera, Héctor Lavoe, Tito Puente, Pellín Rodríguez, Tommy Olivencia e Marvin Santiago, tutti grandi musicisti e suoi amici già scomparsi.

Roena scherzando ha detto:“Quando me lo hanno detto ho pensato due cose: o che mi stavano anticipando la morte o che mi volevano portare li per fare la veglia ai defunti”.
Dopo, tornando serio, ha continuato dicendo che per lui è un vero onore essere stato incluso con tutti questi grandi musicisti.
“Vado, come si dice, a portare un saluto da parte di tutti quelli che sono rimasti in vita perchè tutti quelli che sono in questa piazza sono stati miei cari amici”.

Però la cosa non finisce qui, poichè si sta pensando di dare il suo nome ad una via, Calle Aponte de Santurce, dove l’artista è nato e ancora oggi va a giocare a domino con gli amici.

“Provate a pensare, quando la gente mi chiamerà potrò dire che mi trovo nella Strada Roberto Roena… Mi sento molto emozionato di essere stato scelto”.

Il fondatore dell’ Apollo Sound ha anche detto di essersi sentito defraudato per aver partecipato a diversi eventi in quella piazza, che non erano all’altezza di un luogo dove si ricordano i più grandi artisti della musica tropicale.

Senza dubbio, il progetto portato avanti dal senatore José “Nuno” López e dal sindaco di San Juan, Jorge Santini, sta andando avanti con grande attenzione. Inoltre, la piazza sarà rinnovata.

Richy Miranda-Cortese, organizzatore della manifestazione ha dichiarato: “Vogliamo organizzare delle attivitè prima dell’omaggio, come ad esempio la mostra delle copertine di tutti i dischi di Roberto Roena, e un’altra con tutti gli oggetti che ricordano la sua carriera, approfittando del fatto che l’artista è ancora vivo.
Alla fine il tutto culminerà con una grande celebrazione nella quale, Roena, si esibirà insieme ai musicisti della sua orchestra. Sono stati invitati anche altri musicisti che non hanno fatto parte dell’Apollo Sound, ma che hanno condiviso parte della vita musicale di Roena, come Johnny Pacheco e Nicky Marrero, fra gli altri”.

L’evento sarà registrato in alta definizione per essere venduto alle televisioni internazionali e saranno invitati gli organi di stampa in Europa, America Latina e Stati Uniti.

Miranda ha inoltre aggiunto: “Questo evento sarà utilizzato come piattaforma per il lancio di una nuova tappa della carriera di Roena, che ha ancora molto da dare. Lo porteremo nell’est Europa, dove la salsa è molto cresciuta, e in mercati consolidati come Italia, Inghilterra, Francia e Spagna, e cercheremo di farlo tornare in Asia”.

Roena ha concluso dicendo: “Non mi preoccupo di come mi vedrò, ma di quel che lascerò alle future generazioni, che è quel che do mentre sono sulla scena, perchè non sono mai salito su un palco per fare il buffone”.

Fonte: El nuevo dia

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Por Patricia Vargas Casiano / pvargas@elnuevodia.com

Roberto Roena se convertirá en el primer salsero al que se le dedicará en vida un busto en la Plaza de los Salseros, ubicada en la barriada Shangai de Santurce.

El 12 de septiembre se celebrará una gran fiesta para desvelar la estatua en bronce, que estará junto a las esculturas de Rafael Cortijo, Ismael Rivera, Héctor Lavoe, Tito Puente, Pellín Rodríguez, Tommy Olivencia y Marvin Santiago, todos grandes músicos y amigos suyos ya fallecidos.

“Cuando me lo dijeron pensé dos cosas: o que me estaban anticipando la muerte o que me llevan ahí para que me velen los muertos”, dijo Roena en broma.

Luego, más serio, señaló que ha sido un honor haber sido incluido en ese “corillo”.

“Voy, como quien dice, a llevar la batuta de los que quedamos vivos porque todos los que están en esa plaza han sido íntimos amigos míos”.

Pero la cosa no queda ahí, pues también se considera ponerle su nombre a la Calle Aponte de Santurce, donde el artista se crió y todavía va a jugar dominó con su gente.

“Imagínate, cuando la gente me llame y me pregunte les voy a decir estoy en la Calle Roberto Roena… Me siento demasiado emocionado de que me hayan escogido a mí”.

El fundador del Apollo Sound se sinceró al decir que ha participado en varios eventos en esa placita y ha salido defraudado porque no se han organizado a la altura requerida para el lugar que alberga las figuras de los grandes de la música tropical.

Sin embargo, el proyecto, una gestión del senador José “Nuno” López y el alcalde de San Juan, Jorge Santini, está siendo muy cuidado. Incluso, se harán renovaciones a la plaza.

“Queremos hacer actividades previas al homenaje, como la exhibición de un coleccionista que tiene todas las carátulas de los discos grabados por Roena y otra de su memorabilia, aprovechando que el artista está en vida. Culminará con una magna celebración en la que el homenajeado podrá compartir con los cantantes de su orquesta. También se están invitando a otros músicos que aunque no fueron parte del Apollo Sound tuvieron que ver con la vida musical de Roberto, como Johnny Pacheco y Nicky Marrero, entre otros”, adelantó el licenciado Richy Miranda-Cortese, a cargo de la organización.

El evento se va a grabar en video de alta definición para venderlo a la televisión internacional y se van a invitar a medios internacionales de Europa, América Latina y Estados Unidos.

“Se va a usar como plataforma de lanzamiento de una nueva etapa en el cierre de la carrera de Roena, que aún tiene mucho que aportar. Vamos a exportarlo nuevamente al este de Europa, donde la salsa está muy sólida, aparte de los mercados regulares como Italia, Inglaterra, Francia y España, y tratar de que regrese a Asia”, dijo Miranda.

Esta semana, Roena se realizó una sesión de fotos para que el escultor, aún no seleccionado, pueda trabajar con el busto.

“A mí no me preocupa cómo me vea, sino lo que va a quedar de mí para la posteridad, que es lo que doy en el escenario, porque nunca me he subido a una tarima a ‘miquear’ ”, cerró el veterano salsero.

Anche Tito Puente avrà un busto nella Plaza de Los Salseros di San Juan a Portorico

San Juan, Portorico – A distanza da otto anni dalla sua scomparsa, la città di San Juan rende omaggio a Tito Puente con la creazione di un busto nella Piazza de Los Salseros, dove erano già stati realizzati i busti di altri grandi musicisti come Héctor Lavoe, Ismael Rivera, Rafael Cortijo, Pellín Rodríguez e Tommy Olivencia.

La scultura, realizzata da Alwin Rivera, meglio conosciuto come “Ríomonte”, è stata inaugurata ieri, 31 Maggio 2008, al cospetto del sindaco del Municipio Jorge Santini, delle autorità e di molti artisti che al termine della commemorazione hanno dato vita ad un concerto.
Fra le orchestre che si sono esibite c’erano l’orchestra Sabor di Puerto Rico di Sammy García; la Big Band di Humberto Ramírez; La Sonora Ponceña e Andy Montañez.

Ernesto Antonio Puente, vero nome dell’artista, è considerato uno dei più grandi musicisti della storia per le sue incursioni nel jazz, mambo, chachachá, pachanga, guaguancó e la salsa.

Nato da genitori portoricani il 23 aprile del 1923 ad Harlem (New York), trascorse i suoi primi due anni di vita a Portorico ma il resto della sua infanzia lo passò nel quartiere dello Spanish Harlem nel Barrio di New York, che era abitato prevalentemente da portoricani.

A 15 anni ha la sua prima opportunità per entrare nel mondo della musica grazie al gruppo Estrellas del Futuro e un anno più tardi entra a far parte come strumentista della Unión Local de Músicos di New Jersey.

Segue l’esperienza nell’orchestra di José Curbelo, quindi nel gruppo di Stork Club, e subito dopo con il pianista cubano Anselmo Sacassas, a Chicago.

A 18 anni, Tito Puente registra la sua prima produzione insieme all’orchestra Suave Swing, con canzoni come “Los hijos de Buda”, “Yumba”, “La conga” e “Cachita”.

Dopo il lancio del disco viene reclutato nella Marina degli Stati Uniti dove entra a far parte della banda militare come saxofonista e percussionista.

Nel 1946 registra insieme ad altri musicisti “Los reyes del mambo” e un anno dopo debutta come direttore musicale dell’orchestra di Pupi Campo, oltre a suonare come percussionista in una banda brasiliana che dirigeva Fernando Álvarez.

Nel 1949 forma la sua prima orchestra nella quale diventerà rapidamente una stella di grandezza mondiale e si guadagna la fama di “Rey del mambo” e “Rey del Timbal”.

Il suo primo successo lo ottiene con la canzone “Abaniquito” che registra nel 1949. Negli anni sessanta ottiene grandi successi come la mitica “Oye como va”, che registra nel 1963 e che viene resa ancor più famosa negli anni settanta dal chitarrista messicano Carlos Santana.


Oye como va vers.Tito Puente


Oye como va vers.Carlos Santana

Sempre negli anni sessanta iniziano le collaborazioni con altre due stelle della musica latina come Celia Cruz e La Lupe.

Nella sua lunga carriera Tito Puente registrerà più di 100 dischi, viaggiando per tutto il mondo, dal Giappone a Portorico e ricevendo tantissimi premi fra i quali ricordiamo la chiave d’oro della città di New York e ben cinque premi Grammy.

Un mese prima della sua morte, avvenuta il primo giugno del 2000, realizza uno dei suoi più grandi sogni, ovvero quello di suonare insieme all’orchestra Sinfónica di Portorico nel Centro di Bellas Artes di San Juan.

Fonte Ag.Efe