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Willie Colon con Max e Tommy

Intervista a Willie Colon

Intervista a

Willie Colon

Domande a cura della redazione de Lasalsavive, Tommy Salsero.Ringraziamo inoltre l’amico Fabrizio Zoro e la Radio Svizzera Italiana. Traduzione di Max Chevere, foto di Cafè Caribe, Daikil e Max Chevere


Willie Colon con Max e Tommy
Willie Colon con Max e Tommy

Qual è la situazione dei nuovi immigranti latini attualmente negli Stati Uniti?

Credo che la situazione sia molto migliorata rispetto al passato.
I nuovi immigrati latini hanno una maggiore coscienza che per far valere i propri diritti è necessario essere attivi.
La prima cosa che devono capire è che non sono più in America Latina, che prima di tutto sono ispanici di origine latina e solo dopo Colombiani, Portoricani, o quel che sia.
Questo è l’unico modo per poter arrivare a creare un’agenda mutua dove potersi organizzare in maniera tale da realizzare qualcosa di positivo.
Questo è molto difficile per noi latini perchè siamo abituati a competere uno contro l’altro, per questo motivo la musica è un mezzo molto importante, perchè la musica appassiona tutti e al tempo stesso ha un valore socio-politico nell’unire tanti latini in uno stesso ambiente e questo è molto positivo.

Willie Colon suona il trombone
Willie Colon suona il trombone

Che ruolo svolge nel comune di New York?

Io sono un funzionario del comune di New York ed in questo periodo non ho lavorato per fare la tourneè. Io sono stato uno dei primi a realizzare corsi per chiedere la cittadinanza americana e a organizzare i latini a New York. Gli Stati Uniti sono un paese formato da immigrati, prima arrivarono gli inglesi, gli islandesi, gli italiani, gli ebrei, e tutti si organizzarono per ottenere i propri diritti. Noi invece siamo arrivati e ci siamo nascosti nell’ombra, senza partecipare all’amministrazione dellà nostra società e questo ha rappresentato una nostra mancanza di responsabilità.

Perchè Willie Colon abbandona la musica e cosa farà in futuro?

Intanto continuerò a suonare fino alla fine del 2007.
Ho diversi progetti: voglio scrivere dei libri, voglio comporre musica, voglio andare a pescare e voglio riposare un poco, anche perchè sono più di 40 anni che vado avanti e mi piacerebbe lasciare il posto a qualche nuovo artista.
Il mio futuro non è da guerriero piuttosto da statista.

Willie Colon al Festival Latino Americando
Willie Colon al Festival Latino Americando

Ha detto che vorrebbe scrivere dei libri, su cosa?

Sulla vita dei latino americani negli Stati Uniti

Chi è stato il primo musicista a utilizzare il trombone nella salsa e chi l’ha ispirata maggiormente?

Il musicista che mi ha influenzato maggiormente è stato Barry Rogers che era un ebreo e suonò con Eddie Palmieri, mentre il primo gruppo a utilizzare solo tromboni fu quello di Mon Rivera e Barry suonava con questo gruppo.

Che importanza hanno avuto i musicisti portoricani nella creazione della salsa?

I musicisti portoricani hanno avuto molto a che vedere con la nascita del jazz.
Verso la fine del 1800 era illegale che i musicisti bianchi suonassero con quelli di colore, e dato che gli unici musicisti che sapevano leggere sufficientemente la musica erano quelli portoricani, e visto che erano anche mulatti (trigueñitos), potevano suonare insieme ai musicisti di colore.
Il direttore musicale di uno dei primi prototipi di gruppi misti di jazz fu Rafael Hernandez, che è stato uno dei compositori latini più importanti.
Ma quello che pochi sanno è che Rafael Hernandez suonava il trombone ed era uno dei direttori musicali più conosciuti nell’ambiente jazz.
I miei nonni arrivarono a New York negli anni 20 e la nostra generazione aveva la fortuna di poter usufruire di infrastrutture come giornali e radio, di conseguenza vivendo a contatto con il jazz, con i musicisti jazz di colore, con il rock ‘n’ roll, con i portoricani, i dominicani, i cubani tutti insieme.
Insomma era il posto adatto perchè nascesse questa fusione musicale chiamata salsa.

Willie Colon durante il concerto
Willie Colon durante il concerto

C’è musica nel futuro di Willie Colon?

Si, stiamo terminando un disco adesso e abbiamo quasi 14 canzoni pronte.
Dovrebbe essere il mio ultimo disco, almeno credo e dovrebbe essere pronto per Settembre.

E più avanti?

Io non dico nulla.L’uomo propone e Dio dispone.
Potrei vendere biro in un angolo della strada, chi lo sa?

Willie Colon
Willie Colon

Questa è l’intervista che gli organizzatori del Festival hanno fatto a Willie Colon prima del concerto e della quale potete vedere il filmato a seguire.

Benvenuto al festival Latino Americando di Milano.
Il suo concerto chiuderà la manifestazione.
Come vanno le cose maestro?

Stiamo viaggiando per l’Europa, questa è l’ultima data di questo tour europeo.
Devo dire che la risposta del pubblico è stata sorprendente, tutti i concerti hanno avuto un grande seguito e siamo davvero molto contenti.

Il pubblico del Festival Latino Americando
Il pubblico del Festival Latino Americando

Lei è stato uno dei pionieri della salsa, negli anni settanta Tito Puente disse che l’unica salsa era quella di pomodoro, lei invece cosa pensa della salsa e come è stato accolto in quegli anni?

La salsa ha rappresentato un momento di riconciliazione e di unione per tutti i gruppi sociali in america latina: gli indios con gli europei e con gli africani.
La salsa è nata a New York come una fusione fra le varie radici musicali: cubana,colombiana,portoricana,dominicana, ecc.
I veterani pensavano suonava male, che non si poteva fare, che non era giusto mischiare tanti generi diversi e siccome noi stavamo mischiando la chiamammo salsa.

Come sta andando la sua carriera adesso.

La prossima settimana andremo in Venezuela, inoltre stiamo lavorando ad un nuovo disco che sarà l’ultimo.
Il prossimo anno mi ritirerò dalla scena musicale in quanto credo sia giunto il momento ma sto lavorando ad altri progetti.

Si ringrazia l’organizzazione del Festival Latino Americando per la disponibilità dimostrata

Uno spezzone dell’intervista a Willie Colon

Calle Luna, Calle Sol, tratto dal concerto di Willie Colon

Ascolta i saluti di Willie Colon a La Salsa Vive!