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Edgar Espinoza

Edgar Espinoza: un grande salsero colombiano, passato dal successo ai margini della società

La storia di Edgar serve da esempio, una lezione di vita che ci fa riflettere sul vero valore della vita, e del fatto che in qualsiasi momento le cose possono cambiare, al di là di quanto uno possa essere grande.

Edgar Espinoza è un musicista che nei primi anni ottanta aveva raggiunto una certa popolarità suonando con orchestre come il Gruppo Niche, polistrumentista in grado di suonare in modo impeccabile il sassofono, la tromba o il pianoforte e non solo, era anche cantante.

A distanza di tanti anni qualcosa non è andato per il meglio e lentamente, Edgar, si è trovato ai margini della società, vivendo per strada.

L’altro giorno mi è capitato di vedere un video in cui questo musicista suonava il piano passando le sue mani fra le sbarre della recinzione della Facoltà d’Arte ASAB dell’Università di Bogotà, circondato da tanti giovani che lo guardavano ammirati e lo accompagnavano mentre suonava “mujer divina”, grande successo di Joe Cuba.

Edgar Espinoza suona “mujer divina”

Il video ha un impatto fortissimo: un uomo in evidente difficoltà che suona con una grazia e una dolcezza tipica di chi ha vissuto di musica e per la musica, solo come i grandi artisti sanno fare.
Gli accordi suonati in modo impreciso all’inizio ma che con il passare dei secondi diventano sempre più precisi e che riempiono l’udito ma soprattutto arrichiscono il cuore di chi lo guarda.

Anche i quotidiani colombiani dedicano spazio a questa notizia...
Anche i quotidiani colombiani dedicano spazio a questa notizia…

Uno degli studenti racconta: “Io non amo chiedere di cliccare ” mi piace”, tantomeno amo condividere cose per la rete, però questo è qualcosa che mi ha commosso e che mi ha dato la motivazione per aiutare questa persona in qualsiasi forma possibile.
L’altro giorno nella tarda mattinata sono arrivato alla Facoltà d’Arte ASAB (che è dove studio musica). Molti dei miei compagni mu hanno salutato, cosa abituale fra di noi, però subito dopo mi hanno raccontato che era successo qualcosa che non capita tutti i giorni in questo posto.
Dalla recinzione che divide il patio della Musica dall’edificio della strada Caracas, mi hanno raccontato che si è avvicinato un uomo che, a causa delle sue condizioni trasandate, appariva essere un uomo che viveva nella strada. Ha parlato con i miei colleghi per un momento e dopo se n’è andato, lasciando tutti senza parole per le sue grandi abilità musicali, dopo aver chiesto loro se poteva suonare un po’ il pianoforte passando le mani attraverso la recinzione. Avevo visto quell’uomo poco prima mentre suonava il flauto dolce nella strada per guadagnarsi da vivere, però non l’avevo visto suonare un altro strumento, nè sapevo che grande storia nascondeva questo signore che, a causa di alcuni infortuni nella vita, era arrivato ai margini dell’indigenza.

Oggi è tornato per fermarsi vicino alla recinzione ed io ho avuto la fortuna di essere presente quando l’uomo è arrivato. Il mio amico, che si porta il piano per studiare in questo spazio, gli ha prestato di nuovo lo strumento per dargli la possibilità di mostrarci le sue abilità.
Lui ha iniziato a raccontarci alcune storie della sua vita ed ha condiviso con noi delle tecniche musicali: era evidente che ne sapeva di musica.
Dopo aver fatto quattro chiacchiere ha iniziato a suonare il piano con un po’ di difficoltà, dato che la recinzione gli impediva di muoversi liberamente ed era obbligato a staccare le mani per spostarle da una parte all’altra del piano. Io non riuscivo a credere a quel che stavo vedendo… il suo stile rilassato nel suonare la salsa e cantare al tempo stesso come se fosse un grande artista del genere, invece eravamo di fronte ad un pover’uomo che si guadagna da vivere chiedendo l’elemosina per le dure strade asfaltate del nostro paese.

Il suo nome è Edgar Espinoza. Un musicista che suona nei “Son Callejero”, una piccola orchestra di Bogotà formata da alcune persone che hanno dovuto affrontare seri problemi nella loro vita, e che, dopo essere stati grandi stelle o musicisti famosi nella scena salsera colombiana, si sono trovate a dover vivere per la strada.

Negli anni di maggior successo questo musicista suonò in grandi gruppi di salsa come bassista, pianista, percussionista, saxofonista e cantante. Fra i gruppi più conosciuti figurano l’Orchestra “Los Niches”, l’orchestra di Henry Fiol, Jerry Rivera.

Io so che molti di coloro che hanno visto questo video, probabilmente non sono arrivati in fondo a questo articolo che, nonostante sia abbastanza lungo, racconta la storia di quest’uomo in modo molto personale, esattamente come sento di viverla e come vorrei che la conoscessero i lettori.
E come ho detto all’inizio, non voglio chiedervi di condividere questo video per vedere crescere il numero di “mi piace” o per una gloria personale, ma solo affinchè quest’uomo possa riprendersi e veder migliorare la sua situazione
“.

A distanza di quasi un anno gli studenti hanno pubblicato un nuovo video dove si vede un Edgar Espinoza in condizioni decisamente migliori e speriamo che oggi possa essersi ripreso completamente per tornare a suonare a tempo pieno la sua amata salsa.

Una notte al castello 3 – salsa fluo: foto e video!

Ecco le foto dell’evento LaSalsaVive “Una notte al castello” 3 – salsa fluo (in collaborazione con Hostaria del Castello e Latin & Salsa lovers)!
Volevamo ringraziare tutti i partecipanti che ancora una volta hanno partecipato numerosi e da ogni parte d’Italia, i dj che si sono alternati in consolle, Oscar El Leon, Marco Angelo della Marca e Davide djX e naturalmente i gestori dell’Hostaria del Castello che hanno reso possibile tutto questo!

E adesso appuntamento il 28 agosto 2015 per “Una notte al Castello 4 – Summer White Party“!

Vai alle foto dell’evento

Una notte al Castello 4, salsa fluo. L'inizio delle danze...
Una notte al Castello 4, salsa fluo. L’inizio delle danze…

Enzo Conte con Janet Orta

A Portorico si balla salsa!

Riceviamo dal nostro amico Enzo Conte questo bel video dove balla con Janet Orta e lo pubblichiamo per tutti i nostri lettori che amano la salsa de la calle, la salsa del Maestro Papito Jala Jala.

Enzo Conte con Janet Orta
Enzo Conte con Janet Orta

Muore Raphy Leavitt a Miami, aveva 66 anni

Il compositore e fondatore dell’orchestra La Selecta, Raphy Leavitt, è scomparso questa mattina 5 agosto 2015 a Miami, aveva 66 anni.
Le cause sono dovute ad un’infezione alla protesi dell’anca che gli avevano impiantato molti anni prima a seguito di un incidente d’auto.

Nato a San Juan di Portorico il 17 settembre del 1948, Leavitt fonda la sua prima orchestra nel 1966 e la chiama “Los Señoriales“.
Successivamente l’orchestra cambierà nome e diventerà “La Banda Latina“.

Ma è solo nel 1970 che decide di cambiare lo stile dell’orchestra con un nuovo concetto musicale (con i tromboni e quel suono aggressivo reso popolare da Willie Colon ma anche con le trombe per rendere la melodia più dolce) ed un messaggio sociale per il popolo latino.
Grazie a queste innovazioni nel 1971 vede la luce l’orchestra “La Selecta” il cui primo cantante sarà Sammy Marrero.

Ed è sempre nel 1971 che La Selecta occuperà per ben 12 settimane di seguito la prima posizione in classifica nella hit parade di Portorico con il bolero montuno “Payaso”, composizione originale di Leavitt che diede il titolo alla sua prima registrazione discografica.

Oltre a Payaso fra i maggiori successi di Leavitt e della Selecta ricordiamo: La Cuna Blanca, Jíbaro Soy, Soldado, Mi Barrio, El Solitario e Parranda Selecta.
Uno dei principali riconoscimenti ricevuti dall’artista nella sua carriera fu quello di aver utilizzato musica tipica di Portorico come la décima, la bomba e los aguinaldos, integrandoli nella salsa.

Attualmente La Selecta stava registrando il nuovo disco.


Raphy Leavitt e La Selecta
Raphy Leavitt e La Selecta
Ruben Blades festeggia con i suoi fans con un selfie postato sul suo sito.

Auguri al grande Ruben Blades…e sono 67!

Tanti auguri a Ruben Blades il poeta della salsa che oggi compie 67 anni!

E per chi volesse approfondire la conoscenza del cantante famoso per aver scritto e interpretato brani diventati veri e propri inni della salsa (uno fra tutti el cantante, poi reso famoso da Hector Lavoe) ecco alcuni video tratti da un programma girato qualche anno fa sul web…
El show de Ruben Blades

Ruben Blades festeggia con i suoi fans con un selfie postato sul suo sito.
Ruben Blades festeggia con i suoi fans con un selfie postato sul suo sito.

Moliendo Cafe Hugo Blanco

Addio a Hugo Blanco, compositore di Moliendo Café

Il compositore venezuelano, Hugo Blanco, compositore di Moliendo Café, canzone resa famosa fra gli altri da Ray Perez, è morto oggi a Caracas per cause ancora da specificare, anche se il musicista soffriva di cuore e di diabete.
La canzone “Moliendo Café”, una delle sue composizioni più conosciute, fu lanciata il 19 dicembre del 1960.

Fra le altre canzoni lanciate da questo autore ricordiamo “Mi burrito sabanero”.

Tratto dalla pagina di:
Omar Lorenzo Joleanes Vizcaino

Moliendo Cafe Hugo Blanco
Moliendo Cafe Hugo Blanco

El compositor venezolano Hugo Blanco, creador de la mundialmente famosa canción “Moliendo Café”, falleció hoy en Caracas a la edad de 74 años por razones que aún no se han especificado, aunque se sabe que el músico era diabético y sufría del corazón.
El tema “Moliendo Café”, una de sus composiciones más emblemáticas, fue lanzada el 19 de diciembre de 1960. “Mi burrito sabanero” fue otro de los temas de su autoría.

Charlie Aponte Una nueva historia

Charlie Aponte, esce il nuovo disco “Una nueva historia”!

E’ uscito il nuovo disco di Charlie Aponte, ex voce del Gran Combo di Puerto Rico, che ha recentemente intrapreso una nuova carriera come solista.
Il disco si chiama “Una nueva historia” (una storia nuova) ed è già disponibile nei principali siti online in formato “solido” (cd) e “liquido” (mp3).

Charlie Aponte Una nueva historia
Charlie Aponte Una nueva historia

E’ il primo lavoro come solista di quello che è un vero e proprio emblema della salsa di Puerto Rico e contiene le seguenti canzoni:

1. Así es Puerto Rico
2. Para Festejar
3. Gracias Salsero
4. Buscaré
5. Cuando No estés
6. Sabes Una Cosa
7. Sin Condición Alguna
8. Bonito
9. El Corazón No Mientes
10. Nuestro Amor una producción de Sergio George (RV *****)

Una notte al Palladium 8, sabato 23 maggio 2015

Una notte al Palladium 8, le foto e i video!

24 maggio 2015

E sono otto!
Sembra ieri quando decidemmo di fare il primo evento dedicato interamente al periodo storico del Palladium di New York nel mitico Vallereno di Bologna e invece sono già passati otto anni…

Eppure l’atmosfera che si vive ogni volta è sempre la stessa.
Sarà la voglia di stare insieme a tante altre persone (che poi con gli anni diventano amici, come in una grande famiglia), unita alla passione per la musica e, perchè no, al desiderio di passare una notte diversa dal solito, eppure ogni volta rivedo gli stessi sorrisi e alla fine quando arriva il momento dei mitici cornetti caldi con il cappuccio, bè, ti rendi conto che anche questa volta il sogno sta per finire.

I vincitori del primo premio
I vincitori del primo premio

Un sogno che ti porta per una notte indietro nel tempo e nonostante tutto ti permette di dimenticare i problemi a cui la vita ci sottopone ogni giorno.

Il segreto del successo è tutto qui.

Unire queste persone, questi amici, con la musica che desiderano e che nessuno potrà MAI portargli via, di sicuro non fino a quando ci saranno veri e propri pazzi disposti a fare 600 chilometri per questi eventi!

Pertanto non posso far altro che ringraziare tutti voi, i protagonisti di queste folli notti.
E subito dopo quei due signori, Andrea e Samuele, che da anni ci danno la possibilità di organizzare questi incontri.
Ma se non fosse per l’ultimo ingrediente, ovvero per la musica dei nostri dj, bene, l’alchimia non si potrebbe mai creare.
Quindi grazie anche a Salsa Claude e David Rings da Milano, al Titone el Cachimbo da Ferrara e a Fabio El Barrio da Bologna!

Vai all’evento Una notte al castello

Max e Tommy

Ed ecco le foto del Palladium 8!

The Nitty Gritty Sextet

In uscita The Nitty Gritty Sextet, 48 anni dopo!

Dopo un’attesa di ben 48 anni il prossimo 11 maggio, 2015 sarà messo in vendita The Nitty Gritty Sextet.
La formazione vedeva alcuni artisti fra i più quotati del periodo come:

Willie Torres, Rudy Calzado, Bobby Marin: voce;
Jimmy Sabater: timbales e coro;
Louie Ramirez: arrangiamenti e vibrafono;
Charlie Palmieri, Ricardo Ray: piano;
Ozzie Torrens: congas;
Bobby Rodriguez: basso;
Tito Puente: percussioni;

E scusate se è poco…

1.Something New
2.Nitty Boo Boo
3.Would You Believe Me?
4.Rice And Beans
5.Dixie’s Mambo
6.Fun City Hippy 02:47
7.Say Listen
8.A Fool Like Me
9.Papel De Bambú
10.Shingaling Now, Boogaloo Later

The Nitty Gritty Sextet
The Nitty Gritty Sextet
Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades

Ruben Blades: “il 2014 mi ha portato un figlio ed una nipote”!

“Desidero fare una dichiarazione pubblica che, per quanto necessaria, mi riempie di gioia e soddisfazione, per varie ragioni che comprenderete facilmente una volta che avrete terminato di leggere questa nota”.
Comincia così la dichiarazione pubblicata sul sito di Ruben Blades dallo stesso artista che racconta una storia che potrebbe essere presa come spunto per un film natalizio.

Circa due anni fa, il giovane Joseph Verne, dichiarò pubblicamente che c’era la possibilità che io, Rubén Blades, fossi il suo padre naturale. Già in qualche altra occasione mi avevano parlato di questa cosa, ma non gli avevo mai dato credito.

Nel maggio del 2013, un mio familiare decise di fare una prova del DNA con il Sig. Verne, e anche se il risultato comprovava una chiara relazione di consanguineità fra di loro, non fui informato del fatto. Sei mesi più tardi, a dicembre 2013, mio padre ricevette una lettera a casa sua a Panama dove veniva informato dei risultati della prova del DNA.

In quel momento mi trovavo a Panama e mio padre mi fece leggere la lettera, che era indirizzata a lui e non a me. L’informazione contenuta nella lettera catturò immediatamente la mia attenzione, perchè sembrava avere un carattere scientifico e serio, pertanto al mio rientro a New York contattai un gruppo di avvocati di Portorico e gli diedi i dati affinchè si mettessero in contatto con il Sig. Verne per richiedere la prova di paternità che egli aveva già sollecitato nel passato.

Gli avvocati trovarono il Sig. Verne e prepararono tutto affinchè lui, sua madre ed io potessimo fare la prova del DNA in un laboratorio.
Queste prove furono fatte nel febbraio del 2014 e i risultati furono i seguenti: Joseph Verne, uomo di 39 anni, è il mio figlio biologico. La convinzione di Joseph è risultata essere vera, ed io, di conseguenza, mi ero sbagliato nel considerare che questa possibilità non esistesse.

Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades
Ruben Blades con il figlio Joseph Verne Blades

Anche se nulla potrà mai placare la mia vergogna nei suoi confronti e con me stesso, ci siamo riuniti nel mese di marzo del 2014 e da allora abbiamo mantenuto una comunicazione ottima, inclusa mia nipote, una brillante ragazzina di 13 anni.

Ad agosto del 2014 li ho portati a Panama affinchè conoscessero, il mio paese, i miei amici e le mie origini, che in qualche modo sono anche le loro. Adesso stiamo ultimando il processo di normalizzazione della situazione, per quanto possibile, dal punto di vista personale e legale, anche perchè ci attende un percorso che durerà fino alla fine dei nostri giorni.

Ruben Blades con il figlio e la nipote
Ruben Blades con il figlio e la nipote

Ancora mi risulta difficile crederci e assimilare quanto accaduto e anche se mi tormenta continuamente l’idea di non aver potuto assumermi prima le mie responsabilità di padre, il rapporto che abbiamo instaurato e che continua a migliorare con il passare dei giorni, ci ha portato a considerare quanto la nostra vita ci dia subito la possibilità di rimediare agli errori del passato.

Ruben Blades con il figlio e la nipote
Ruben Blades con il figlio e la nipote

Mi rimane il resto della vita per cercare di apprendere, per quanto possibile, tutto quello che hanno fatto fino ad oggi, e subito dopo, contribuire alla crescita e alla formazione di mia nipote.
Di conseguenza in questo modo potrò migliorare anche la mia stessa formazione e carattere, con le esperienze che solo questo tipo di relazioni possono offrire ad un essere umano.

Da parte di tutti noi, tanti auguri per un prospero 2015!

Rubén Blades

31 dicembre, 2014

Mai come questa volta possiamo affermare: “la vita te da sorpresas, sorpresas te da la vida”…

Declaración Pública

Deseo hacer una declaración pública que, aparte de necesaria, me complace y satisface, por varias razones que comprenderán fácilmente una vez que terminen de leer esta nota.

Hace un par de años, el joven Joseph Verne declaró públicamente que existía una posibilidad de que yo, Rubén Blades, fuese su padre natural. Ya en alguna otra ocasión anterior se me había abordado acerca del tema, pero nunca le di crédito alguno.

En mayo del 2013, sin embargo, un familiar mío accedió a realizarse una prueba de ADN con el Sr. Verne, y aunque el resultado parecía evidenciar una clara relación de consanguinidad entre ambos, no fui notificado de ello. Seis meses más tarde, en diciembre de 2013, se recibió una carta en el hogar de mi padre en Panamá, informándole del hecho.

En ese momento me encontraba en Panamá y mi padre me dio a leer la carta, que estaba dirigida a él y no a mi. La información contenida en la carta captó inmediatamente mi atención, pues parecía tener carácter científico y serio, por lo que a mi regreso a New York contacté a un grupo de abogados en Puerto Rico. Les di los datos necesarios para que comunicaran al Sr. Verne mi propósito de realizarme la prueba de paternidad que ya él había solicitado previamente.

Los abogados localizaron al Sr. Verne y se hicieron los arreglos logísticos para que tanto él, como su madre y yo, concurriésemos a un laboratorio a realizarnos una prueba de ADN. Esas pruebas se lograron en Febrero del 2014 y los resultados fueron concluyentes: Joseph Verne, varón de 39 años de edad, es mi hijo biológico. La convicción de Joseph resultó ser verdad y yo, desde luego, estaba equivocado al haber considerado que no existía esa posibilidad.

Aunque nada podrá jamás aplacar mi vergüenza con él y conmigo mismo, nos reunimos en marzo del 2014 y desde entonces hemos mantenido una comunicación óptima incluyendo a mi nieta, una brillante joven de 13 años.

En agosto de este año los llevé a Panamá, para que conocieran a mi padre, mi país, mis amigos y mis orígenes, que de alguna manera son también los de ellos. Estamos en el proceso de normalizar en lo posible la situación, en lo personal y legal, entendiendo que es una tarea que durará hasta el día de nuestra muerte.

Todavía me resulta difícil creer y asimilar lo ocurrido y aunque me continúa atormentado el hecho de no haber asumido antes la responsabilidad que me correspondía en esta situación, el contacto que tenemos y que hemos ido aumentando tanto en tiempo como en intensidad nos ha llevado a considerar con regocijo las nuevas posibilidades que nos ofrece este súbito giro en nuestras vidas.

He querido esperar hasta ahora para hacer este anuncio, porque deseaba un tiempo de tranquilidad para nosotros, que nos permitiera establecer la necesaria y deseada conexión entre ambos. No quise hacer un anuncio público sin haber establecido la base para una relación real entre los dos. Como comprenderán, la situación no resulta fácil de administrar para nadie.

Tal como siempre he manejado mis cosas, considero que este es un asunto personal que será atendido de forma privada, como corresponde, especialmente cuando se trata de un hecho ocurrido hace 39 años, con la dificultad que conlleva el manejo de memorias distintas y la imposibilidad de probar adecuadamente cualquiera de las versiones existentes.

Por otro lado, no voy a contribuir al desarrollo de ninguna acción ajena a nosotros, que vaya a incomodar a mi esposa, a mi nieta, a Joseph, a su madre, al Sr. Verne ni a nuestras familias, participando en programas o entrevistas que solo buscan satisfacer morbos y obtener así ventajas comerciales. No pienso hacer ninguna otra declaración pública sobre el tema. Joseph y yo consideramos que este anuncio público es claro y suficiente.

En el plano íntimo, pretendo hacer todo lo que sea necesario para mitigar las consecuencias adversas de un hecho acontecido hace muchos años, y que por mi terquedad y aprehensiones no fue atendido de la manera correcta. Creo que nunca es tarde para corregir un error. Así lo establecí también a través de una comunicación personal con la señora madre de Joseph, incluyendo al Sr. Verne, quienes le criaron y cuidaron de una forma muy correcta. A ellos les debo mi agradecimiento eterno y mi absoluta expresión de vergüenza, por no haber considerado posible lo que ahora ha sido demostrado. La crianza de mi hijo la debí compartir con ellos.

Me queda el resto de vida que tengo para tratar de complementar, en lo posible, lo que ellos han hecho y desde luego, contribuir a la crianza y formación de mi nieta. Con ello también voy a mejorar mi propia formación y carácter, con las experiencias que solo este tipo de relación puede ofrecer a un ser humano.

De parte de todos nosotros, felicidades y que tengan un próspero 2015!

Rubén Blades

31 de diciembre, 2014